Ma CHI fa Puzzle?

Ma CHI fa Puzzle?

Eccomi qua!
E’ la presidente che vi parla…ahahahahahaaaaahaaaaahhhhh!
No, perché…pare che Puzzle sia io…pare che Puzzle sia solo Caterina Fortunato!
…e invece no, per niente!

Puzzle è un micromondo fatto di persone speciali con un cuore immenso: persone di tutte le età, femmine e maschi, grandi e piccini, tatuati e tranquilloni, amiche e amici, mamme e papà, figli e figlie, fratelli e sorelle, zii e cugini, compagni di scuola e colleghi di lavoro, medici ed educatori…che anno dopo anno sono aumentati di numero e si sono fatti sempre più coraggio!

Ehhh già, coraggio…perché si sono buttati, ci hanno messo la faccia e la passione, hanno donato il loro talento e il loro tempo…e sì, ora lo posso anche dire, si sono fidati di me!

Ecco…Puzzle non è Caterina…Caterina magari crea le condizioni, si inventa cose, contagia, coinvolge…questo sì, ma PUZZLE sono loro, siete voi!

Nel mese di dicembre Puzzle (VOI) ha fatto qualche cosa di straordinario ed io con questo blog voglio evidenziarlo per ringraziarvi ancora una volta tutti, ad uno ad uno, di cuore!

Il reparto della Chirurgia Pediatrica dell’Ospedale di Padova è stato addobbato con l’aiuto di ARIA DI FESTA, è diventato una pasticceria durante DOLCE VITA IN CHIRURGIA PEDIATRICA grazie al simpaticissimo Maestro Pasticcere Leonardo Di Carlo, è stato invaso dalle renne e dagli elfi di ALE IL BABBO NATALE ed infine sono arrivate anche la Befana Alice e tutte le sue assistenti!!!

Insomma tutto è diventato per qualche istante un po’ più magico, un po’ più sereno!

Ho pensato che per descrivervi cos’è successo in quegli attimi fosse assolutamente necessario dar voce ai veri protagonisti…

Vi voglio un mondo di bene!
Grazie, grazie, grazie!
Cate
#coneper
#daichendemo

“Ciao a tutti… mi sono sentita parte di qualcosa di grande. Non immaginavo quanto decorare quel biscotto con quella bimba in chirurgia pediatrica, muovesse fili lasciati sopiti. Fare qualcosa tutti insieme… il più bello dei Natali.”
Anita

“Ogni volta che vado in reparto entro con lo stomaco rovesciato… impotente di fronte la sempre ingiusta malattia di un bambino… ne esco con il cuore che trabocca di felicità… cosa ho fatto…nulla. Cosa ho ricevuto un SORRISO di un bambino”.
Mara

“Buio, silenzio, palloncini colorati, e poi invece arriva LUI: l’odore del disinfettante ed è un pugno allo stomaco! Ma poi lo vedo, cammina davanti a me: giovane, incosciente di quello che c’è dietro a quelle porte chiuse, non sa che paura abbiamo noi mamme…ma poi di nuovo: mi giro ed è li che sorride e gioca con la pistola gonfia palloncini! Non lo sai ma quella sera sei stato la mia guida, grazie Leo!”.
Letizia

“Il clima asettico, i macchinari, i carrelli fuori dalle stanze, la macchina dell’ossigeno in funzione, guardo chi è con me e mi rendo conto che i miei sensi sono tutti amplificati nella mia testa, “è forse troppo per me?” Parlo poco e mi concentro su palloncini, scotch e Pajamasks?, chi sono questi io non lo so…Giro i corridoi capendo che non sostengo gli sguardi delle mamme, “forse ho sottovalutato l’impegno?” “sono in grado di dare?” “Posso regalare sorrisi quando faccio fatica a tenere il mio?”… tutto viene rotto da una vocina di nanetto in pigiama con un cerottone grande piu di lui al collo scappato dal suo letto “Io voglio il palloncino di Geco!” Ecco è fatta e adesso chi è “Geco”????  …Ma proprio da me doveva  venire? E capisco che è lui è la risposta a tutte le mie domande. Grazie Nanetto, grazie Cate, grazie Puzzle”.
Cristina

“La befana vien di notte con le scarpe tutte rotte ma con tanta voglia di essere utile.
In cosa? Nella semplicità di un gesto, un sorriso e perché no un dolcetto.
In una mattina di gennaio è racchiusa, in un piano, tutta l’umanità del mondo fatta di dolore ma anche tanta speranza.
E sono gli occhi e gli sguardi a parlare nel silenzio che non fa paura ma riempie.
Grazie Puzzle e grazie a chi ci permette ogni anno di entrare in punta di piedi nelle vita degli altri arrestando per pochi minuti il tempo della sofferenza per dar posto a un sorriso”.
Barbara

“Entrare in reparto è sempre una stretta al cuore …assieme alla Befana affacciarsi timidamente alle stanze dei piccoli e dei loro genitori per offrire dolcetti e portare un sorriso… e vedere con quanta grinta, tenacia e coraggio affrontano la malattia e la degenza. Il pensiero dall’aver portato per un attimo leggerezza, distrazione e tanti sorrisi è il regalo più bello che chi dona possa ricevere Grazie Puzzle!”.
Martina

“E chi l’avrebbe mai detto che mi sarei ritrovata la vigilia di Natale con un paio di corna da renna e con amici vestiti da elfi ad accompagnare ‘Ale il babbo natale’ in chirurgia pediatrica? È’ uno di quei posti dove la peggiore delle tue paure prende le sembianze di un bambino pallido, di un papà stanco e di una mamma terrorizzata…e invece ti trovi di fronte bambini stupiti e sorridenti, mamme con forza straordinaria e papà con battute pronte…ogni volta esci e pensi che esiste un solo modo per vivere la Magia del Natale, per capire il significato di quel giorno…mettersi in gioco per l’altro, amare il prossimo, condividere quello che hai…sono uscita con la consapevolezza di averlo già festeggiato quel Natale lì forse anche quelli a venire!”.
Laura

“Addobbare il reparto con i palloncini, nel silenzio, mentre i bambini dormono, è come una magia. Ogni tanto una mamma esce in pigiama da una delle stanzette per vedere che succede e ti dice “GRAZIE…” e tu vorresti dirle mille cose. Vuoi che sia tutto perfetto per quando si sveglieranno, immagini i sorrisi e gli sguardi sorpresi! E ti sembra sempre che non siano abbastanza quei palloncini, che dovevi farne di più! E allora… al prossimo Natale! E grazie di ❤”.
Vera – Aria di Festa

“Lavorare con i ragazzi ed i genitori in reparto, sostenere, sbrogliare matasse, aprire e far aprire gli occhi… dar voce alle fatiche, al dolore, agli altri figli a casa è in ogni momento un’apertura, una grazia, una ricchezza. Poter portare ulteriori momenti giocosi, di distrazione, di coinvolgimento familiare e dei fratelli in primis è stata una sorpresa meravigliosa per loro. Poter continuare a vivere la festa, la normalità – penso a chi ha passato Natale dentro- è respirare realtà, la realtà da bambini che viene travolta dalla malattia e quella degli adulti che perdono lo spirito. Grazie Puzzle e grazie a babbo, befane, elfi, folletti e aiutanti vari… Un cuore unico ed immenso”.
Benedetta

Sarà stato la magia del Natale ma riuscire a passarla con quei bambini e per Puzzle è stato davvero emozionante, unico, straordinario?
Ha reso il mio NATALE indimenticabile…
Assolutamente da ripetere!
Sono grata a Puzzle per questa straordinaria opportunità.
Mi sono sentita veramente fortunata e questa esperienza mi ha arricchito tantissimo.
Grazie a quei bimbi, ai loro visi dolci, sofferenti…ai loro genitori che danno una carica pazzesca e ti fanno capire che la vita va vissuta a mille.
E stato speciale e…
dopo il verbo “AMARE” ho capito che il verbo “AIUTARE “ è il più bello al mondo!
Grazie Puzzle… al prossimo
??
Sara

Nonostante gli anni che sono trascorsi insieme agli amici di Puzzle, ogni iniziativa svolta insieme è sempre nuova. Sempre nuove le emozioni, sempre nuove i tasselli di vita che mi porto a casa. Perchè è strano ed inspiegabile come persone, piccole e indifese come i bambini, che combattono per una malattia, spesso molto grave, la cosa più forte che mi riflettono e sempre la stessa: vita. Sono felice e orgogliosa di poter condividere questa bellissima esperienza di solidarietà con compagne e compagni di viaggio con cui, senza parole e con uno sguardo, condividiamo l’intensità di questi momenti.
Silvia