Welcome to the Jungle: il “blitz in reparto” più pazzo che c’è!

Welcome to the Jungle: il “blitz in reparto” più pazzo che c’è!

I “blitz in reparto” sono ormai un appuntamento fisso per la nostra Associazione e per i ragazzi di Junior Camp e non c’è missione che non sia preparata nei minimi dettagli. Dai costumi, ai palloncini, alla musica: nulla può essere lasciato al caso, perché i piccoli pazienti della Chirurgia Pediatrica meritano uno spettacolo speciale. Persino la scelta del tema è frutto di mille pensieri e idee!

Come sapete, ogni blitz ha il suo racconto: a novembre il reparto si è popolato di simpatici animali per il blitz “Welcome to the Jungle”: c’era l’ippopotamo, la giraffa, la tigre, il panda e persino gli unicorni! E tanti altri amici della Giungla!

La nostra Marta ci ha donato il racconto di questa esperienza, che svela la gioia di poter regalare un sorriso e un momento di serenità ai bambini, ma anche ai loro genitori.

Buona lettura!
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Questo mese il tema scelto da Caterina è stato “gli animali”.

Per organizzarlo ci è voluto più tempo del solito, Cate ha persino creato una tabella in modo da essere sicura che ognuno di noi interpretasse un animale diverso e che avesse tutto il necessario per farlo al meglio.

Così il 28 novembre in Chirurgia Pediatrica erano presenti animali provenienti dalla giungla, dalla savana e persino dalla fattoria. Eravamo tantissimi. O forse sembravano tantissimi. Gabriele ha indossato un costume da ippopotamo mooolto grosso e Lucrezia aveva il costume da giraffa con il collo più lungo che io avessi mai visto.Una volta completato trucco e parrucco, e soprattutto dopo essere riusciti a capire come aiutare la nostra povera giraffa a passare attraverso le porte senza battere la testa, siamo arrivati dai bambini. Alcuni di loro, probabilmente incuriositi dalla musica, ci stavano già  aspettando fuori dalle loro stanze.

La sensazione che si prova nel vedere i volti dei bambini illuminarsi una volta realizzato che andiamo a trovarli per giocare è inspiegabile.

Lara è stata la prima bambina che abbiamo incontrato. Quando siamo entrati nella sua stanza era molto triste perché il papà era dovuto andare via ed era rimasta solo con la mamma, inizialmente sembrava un po’ infastidita dalla nostra “intrusione” ma ci è  bastato fare amicizia con Owen, il suo gufo di peluche color arcobaleno, perché  anche lei si fidasse di noi e ci raccontasse delle mille avventure che avevano vissuto insieme.

Il tempo passa veloce e ci dirigiamo verso le ultime stanze, io e altre due ragazze andiamo a trovare Samuel.

Samuel è  arrivato in ospedale da poco, è molto piccolo e si vede che non è  abituato a stare fermo a letto. I suoi genitori sono molto preoccupati e noi siamo più che felici  di portare  un po’ di serenità. Per quanto sia piccolo, Samuel conosce già  i versi degli animali e non è difficile giocare a “che verso fa” e distrarlo mentre la mamma si prende due secondi di pausa per parlare con Benedetta.

Quando la mamma di Samuel ritorna nella stanza noi usciamo, una volta fuori  Benedetta mi guarda e mi dice “è per questo che è importante quello che facciamo” e un po’ mi commuovo (in verità mi commuovo “un po’ tanto”) per fortuna per riprendermi mi basta tornare insieme agli altri.

L’avventura finisce con gli animali che si rotolano, ridono e scherzano per terra mentre si scattano le foto di rito, stanchi ma soddisfatti di aver aver  condiviso ancora una volta un momento di spensieratezza insieme ai bambini.

Marta Faggion