Progetti

Associazione Puzzle nasce nel 2002, grazie all’unione delle conoscenze e alle sinergie di un gruppo di amici, che desideravano sostenere concretamente la ricerca scientifica nella terapia cellulare, ingegneria tissutale e trapianto di tessuti ed organi.

Attualmente Associazione Puzzle promuove e sostiene iniziative di studio, ricerca e assistenza nel campo del trattamento delle malformazioni pediatriche di interesse chirurgico in Italia e nei Paesi in via di sviluppo. Il nostro intento è favorire il contatto e la collaborazione tra gruppi di ricerca, promuovere centri pilota per ricerche d’avanguardia, favorire gli scambi di informazioni scientifiche e contribuire alla formazione di nuovi ricercatori nel campo delle patologie infantili per la sensibilizzazione, lo sviluppo e l’organizzazione di servizi, strutture e attrezzature, di assistenza sanitaria e sociale in favore di pazienti affetti da patologie e delle loro famiglie.

Grazie al contributo di tante persone, come voi, che hanno creduto e sostenuto i nostri progetti con le loro donazioni, sono tanti i bambini che Associazione Puzzle è riuscita ad aiutare e tante le iniziative che sta realizzando:

da metà 2015 l’assunzione di un educatore dedicato ai piccoli pazienti ricoverati in Chirurgia Pediatrica dell’Ospedale di Padova. L’ospedalizzazione in età pediatrica, spesso può essere fonte di traumi che mettono alla  prova le capacità individuali di adattamento e resilienza del bambino. Per il bambino l’ambiente ospedaliero determina l’allontanamento dal suo contesto di vita quotidiano,  l’inserimento in una nuova realtà che lo mette a confronto con altre persone non familiari e portatrici di differenti tipi di sofferenza e con il personale sanitario vissuto come salvifico o persecutore; il ricovero ospedaliero può quindi essere investito di aspettative di cura e guarigione o può essere vissuto come anonimo  e depersonalizzante e questo costituisce un fattore di rischio per l’equilibrio psichico del bambino, causando spesso paura, angoscia, rabbia e dolore.

Il bambino entrando in ospedale non porta con sé solo la malattia, ma anche il suo essere bambino, le proprie potenzialità e le caratteristiche che attraverso lo sviluppo lo porteranno a diventare adulto; con l’ospedalizzazione il bambino sperimenta diverse emozioni che possono influenzare le modalità di reazione alla malattia, vissuti e reazioni che pervadono la sua vita in quel momento e che possono ripercuotersi in futuro.

Per tutte queste ragioni in alcuni reparti pediatrici ospedalieri è nata la necessità di affiancare alle figure professionali istituzionali quella di un educatore, un adulto che abbia lo scopo di intrattenere i pazienti nel loro percorso all’interno dell’ospedale. In particolare, la presenza all’interno del reparto di chirurgia pediatrica diventa necessaria per far comprendere al bambino che il ricovero ospedaliero e il conseguente intervento chirurgico, sono possibili parentesi nel cammino della vita e che, se adeguatamente condivise e sostenute con i bambini, possono non compromettere il normale sviluppo.

L’operato di questa figura professionale si svolge a vari livelli. E’ presente un lavoro di osservazione delle caratteristiche e peculiarità di ciascun bambino, un ruolo attivo di intrattenimento spazio-temporale, soprattutto per i pazienti di medio e lungo temine e infine un lavoro di supporto per il personale sanitario, in particolare per la preparazione al momento della chirurgia. Il bambino, in maniera proporzionale alla sua fascia d’età, dovrà comprendere nella maniera più efficace e positiva possibile l’evento a cui andrà incontro e la relativa degenza post-operatoria. Esistono numerosi strumenti che possono essere di aiuto nello svolgimento di questo compito: innanzitutto è necessario avere un educatore formato allo scopo specifico che possa avvalersi di strumenti adatti per entrare in empatia con il piccolo paziente. Inoltre è indubbia l’importanza nella continuità della presenza della stessa figura professionale per conquistare la fiducia di bambini e famiglie, anche di quelli che avranno visite ripetute in reparto. Per lo svolgimento del compito specifico sono necessari alcuni strumenti che permettano di rendere il bambino parte attiva dell’intervento (giochi di ruolo, play-set del reparto, strumenti medici giocattolo, bambole tutorial su cui provare a spiegare il tipo di intervento chirurgico).

– il sostegno psicologico e di psicoterapia nel reparto di Chirurgia Pediatrica in affiancamento ai medici, agli infermieri e al personale che si prende cura dei bambini e dei loro genitori.

Con il coinvolgimento di tutti gli operatori presenti, la figura della psicologa cerca di prendersi carico dei pazienti e dei familiari che saranno indicati o conosciuti in reparto negli aspetti più specifici che riguardano la comunicazione e l’espressione – elaborazione dei vissuti e delle emozioni legate all’ospedalizzazione.

Uno spazio dedicato all’ascolto e all’elaborazione permette un percorso facilitato e una  più efficace gestione del paziente e della famiglia. Nel caso di diagnosi difficili, percorsi lunghi, cronici, interventi complessi si può sostenere il paziente ed il suo nucleo familiare con progetti a lungo termine che prevedono l’utilizzo di tecniche psicologiche e psicoterapeutiche che vanno dalla parola, dal disegno,  dai pupazzi, fino ad utilizzare l’EMDR per casi a rischio di trauma. In tutto questo si inserisce la possibilità dell’ipnosi pediatrica.

– due edizioni del corso di “Counselling in Chirurgia Pediatrica” per migliorare la capacità di comunicazione del personale medico con i piccoli pazienti e le famiglie. Perché tanto entusiasmo per un corso? Perchè non è un semplice corso di formazione. Perchè saper comunicare “bene” con genitori e pazienti è un elemento chiave della relazione, talvolta breve, che i medici della Chirurgia Pediatrica instaurano con loro ed è importante saperla gestire al meglio. Perché non è banale e scontato saper comunicare in situazioni in cui i genitori e i bambini vivono momenti di tensione particolare e in modo assolutamente diverso. L’empatia, di cui si sente spesso parlare, è la chiave di volta per una relazione efficace.

– il gemellaggio con la Clinica Bor in Guinea Bissau, sostenendo le spese di trasferta di chirurghi pediatrici, anestesisti e infermieri, per eseguire interventi chirurgici e formare il personale locale. Il “progetto Guinea Bissau” è iniziato nel 2009 e nasce in Chirurgia Pediatrica a Padova per sostenere il dott. Dionisio Cumbà specializzatosi in Chirurgia Pediatrica a Padova e tornato a lavorare nel suo paese: la Guinea Bissau. Il dottor Cumba’ è il primo medico africano, fra i tanti che si sono specializzati nella scuola di Chirurgia Pediatrica dell’Università di Padova, che torna al suo paese d’origine con voglia di restarci e di lavorare facendo il mestiere che ha imparato. A Bissau esiste un piccolo ospedale, completamente costruito con soldi di onlus italiane, tutto dedicato alla cura dei bambini: la Clinica Bor.

E’ in questo ospedale che opera il dottor Cumbà e l’idea è di aiutarlo per un po’ di anni fino a che l’attività chirurgica si sia avviata. Come? Con due missioni all’anno formate da un anestesista, da un chirurgo e possibilmente da un infermiere per continuare a fare didattica e a operare i casi più difficili, oppure saltuariamente portando in Italia i casi che non si possono operare in quella sede o, infine, creando un collegamento universitario stabile per poter continuare a fare scambi didattici in particolare per il personale infermieristico. Associazione Puzzle ha cominciato a sostenere questo progetto sostenendo la trasferta (viaggio + spese ospedaliere) di un paziente particolarmente difficile in Italia (malformazione complessa: estrofia della vescica). Questo bambino, valutato durante la nostra prima missione nel giugno 2009 (Prof. Zanon-dott. Scatto), è stato operato in Chirurgia Pediatrica a Padova. L’associazione ha inoltre pagato il viaggio per l’anestesista dott. Paolo Pigato che è rimasto quindici giorni assieme al Prof. Gamba a operare bambini a Bissau.

Grazie al progetto GUINEA BISSAU e al gemellaggio con la clinica Bor a Bissau Associazione Puzzle sostiene le spese di viaggio per 1/2 volte l’anno di un’equipe di chirurghi, anestesisti, infermieri e le spese di viaggio e spese mediche per piccoli pazienti guineani operati qui a Padova.

– un assegno di ricerca per una Borsa di Studio triennale, pagando gli studi di tre anni ad uno specializzando della Chirurgia Pediatrica dell’Ospedale di Padova per un dottorato di ricerca.

– dal 2014 siamo entrati a far parte del FORUM DELLE ASSOCIAZIONI AMICHE DELLA PEDIATRIA DI PADOVA sostenendo anche i progetti proposti dal Forum, progetti legati all’ Accoglienza nel Reparto di Pediatria e Chirurgia Pediatrica (per esempio La Stanza dei Sogni).

Il primo progetto che la nostra Associazione ha sostenuto ci sta molto a cuore!
Il reparto di Chirurgia Pediatrica dell’Ospedale di Padova è stato decorato dagli studenti del Liceo Artistico Modigliani. Le spese per l’acquisto di tutti i materiali sono state sostenute dalla nostra Associazione che ha anche omaggiato il Preside, i Professori e gli studenti per la bella iniziativa e per l’ottimo lavoro svolto.